lunedì 19 ottobre 2009

Beviamo l'acqua del rubinetto!!

(dal sito di Altroconsumo)

Acqua minerale o del rubinetto?

La pubblicità incalza e invoglia, presentandoci l’acqua minerale sempre meno come una bevanda che serve ad accompagnare il cibo e sempre più come una fonte di salute e addirittura di bellezza. Non essendoci invece pressoché alcuna informazione sulla qualità dell’acqua che esce dal rubinetto di casa, si è naturalmente portati a pensare che questa non abbia nessuna delle proprietà vantate dalle acque in bottiglia e la si guarda con sospetto. La verità, lo diciamo sulla scorta di anni di analisi e controlli fatti da noi e pubblicati sulle nostre riviste, è che l'acqua minerale non è migliore dell'acqua potabile.
Spot e manifesti giocano su alcuni concetti chiave come la scarsa presenza di sodio o il residuo fisso molto basso. Ora, chi deve osservare una dieta povera di sodio, come gli ipertesi, non è certo dell’acqua che deve preoccuparsi, ma semmai dell’alimentazione: il sodio abbonda in molti cibi, e quello che si può assumere mangiando è senz’altro assai di più di quello che si ingerisce bevendo un’acqua ricca di sodio. In ogni caso l’acqua potabile fornita dalla maggior parte degli acquedotti ha livelli di sodio contenuti, perciò non c’è una grande differenza rispetto alle minerali. Tanto più che alcune marche che vantano di avere pochissimo sodio, alla prova delle analisi ne hanno comunque poco ma più di quanto dicono.Quanto al residuo fisso, che testimonia la quantità dei vari sali disciolti (sodio, potassio, magnesio, cloruri, solfati, bicarbonati), sulle etichette è riportato come valore a 180 °C perché, dopo aver fatto evaporare un litro d’acqua a quella temperatura, si può verificare quanti sali sono rimasti. L’ideale per il consumo quotidiano è un’acqua oligominerale, con un residuo fisso inferiore ai 500 mg/l.Nelle inchieste condotte da Altroconsumo sull'acqua potabile distribuita dall'acquedotto, nessun campione prelevato dal rubinetto superava i 700 mg/l: l'acqua offerta dall'acquedotto, quindi, è quasi sempre comparabile all'oligominerale.
Potremmo fare altri esempi, ma il concetto resta lo stesso: la qualità dell’acqua potabile italiana è buona, non ci sono motivi fondati per ritenere l'acqua minerale più salutare. Ciò non significa che l'acqua in bottiglia non sia di buona qualità. Sopravvalutare la minerale però è poco ragionevole, tanto quanto diffidare dell'acqua dell'acquedotto, rigidamente e regolarmente controllata sotto il profilo igienico. Bere una o l'altra è una scelta soprattutto di gusto, legata al sapore ed eventualmente alla voglia di bollicine. Nessuna virtù particolare dunque e nessun rischio in gioco: bere dalla bottiglia o dal rubinetto fa una notevole differenza solo per il portafoglio. Tra l’altro, a ben guardare, i soldi spesi per la minerale servono non tanto a pagare la materia prima, ma tutte le altre voci che gravitano attorno al business dell'acqua: pubblicità, trasporto, imballaggio.
(sul sito di Altroconsumo puoi trovare la tabella con la qualità dell'acqua di Firenze)

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